RUBRICA

Arnia. Il commercio per mare e lo sviluppo di un’economia stabile per Trani

Luca Pilato
Palazzo Caccetta
La principale componente dell'economia tranese nel Medioevo era rappresenta dai traffici commerciali marittimi: cruciali furono i rapporti con Venezia e l'operato di ricchi e ambiziosi mercanti
scrivi un commento 147

Se le antiche criticità riguardanti l’interramento del porto di Trani emerse nella scorsa puntata di questa rubrica hanno inevitabilmente comportato nei secoli passati problematiche non di poco conto per il commercio e la navigazione, da sempre, però, è maturata la consapevolezza di come il nostro bacino portuale potesse svolgere una reale funzione di volano per l’economia e per lo sviluppo della città. Sono da ricordare, a tal proposito, le parole di Leopoldo Campione che in una sua “Memoria sul porto di Trani”, manoscritto del 1836 conservato presso la nostra Biblioteca comunale G. Bovio, esordisce affermando che “il conservare il Porto di Trani vale la difesa, l’opulenza e la prosperità di questa Città, nonché della Provincia”. Segue un bellissimo excursus in cui Campione riflette anche sui benefici che il bacino portuale apportò al commercio della nostra città: “L’opportunità di tal porto rese la marina Tranese commerciante col Levante, con Alessandria e coll’Italia; in guisa che i Genovesi, i Pisani, i Fiorentini, i Veneziani, gli Amalfitani ed i Ravellesi vi si stabilirono e vi ebbero i loro consoli, nonché delle Chiese edificate per agio delle loro famiglie”.

Certamente, in questa nostra fugace digressione storica, è da constatare, quindi, come una componente essenziale nello sviluppo del commercio marittimo tranese, sia stata sin dall’Alto Medioevo, quella veneta. Come rileva Raffaello Piracci nei suoi squisiti approfondimenti storici pubblicati in varie puntate sul Tranesiere, in quel periodo della storia di Trani di primato commerciale tra l’XI e il XV secolo (Tranesiere n. 4, 1967), segnali emblematici dei rapporti tra Trani e Venezia furono la presenza nella nostra città della residenza del console veneto di Puglia e la testimonianza di numerose controversie dovute al malcontento dei tranesi dinanzi ai numerosi privilegi di cui i veneziani beneficiavano. Di queste controversie ne fornisce una interessante testimonianza Ferdinando Lambert (1835-1932), avvocato e storico tranese, nell’ “Indice alfabetico della storia di Trani” (anche questo manoscritto, corredo alla sua celebre “Cronistoria”, è conservato presso la Biblioteca Bovio e, come quello già citato di Campione, digitalizzato e consultabile anche on line sul portale Internet Culturale): se nel 1259 Re Manfredi riconosce a Venezia la presenza di consoli a Trani, al 1394 viene ricondotta una rivalità dei tranesi contro i veneziani dimoranti nella nostra città e, ancora, nel 1400 Venezia lamenta la prepotenza del conte di Trani Barbiano disponendo un’inchiesta, concordia ristabilita, poi, nel 1401. Altra crisi nei rapporti tra Trani e Venezia è registrata nel 1428: in questo caso Venezia ordina ai veneziani dimoranti in Trani di rimpatriare, crisi sanata, in seguito, con un trattato di pace stipulato nel 1430 tra i tranesi (fu nominata un’apposita commissione a capo della quale figurava il nobile Pietro Palagano) e il doge Foscari di Venezia.

Tuttavia, uno degli esempi più concreti di come in passato il commercio per mare abbia favorito la nascita di una classe sociale agiata, è lo splendido palazzo fatto realizzare da Simone Caccetta nella metà del ‘400. Il sacerdote Salvatore Capozzi ci riferisce la cronaca secondo cui Caccetta avrebbe fatto costruire in un cantiere di barche nei pressi della Chiesa di Sant’Antuono, un’imbarcazione capace di stazzare 450 botti di olio la cui costruzione durò un anno e costò 12000 ducati, una cifra davvero ingente. Il suo palazzo campeggia ancor oggi in tutto il suo splendore in uno dei luoghi più pittoreschi di Trani. Tra le sue antiche destinazioni d’uso: residenza dei governatori veneti, poi convento dei Carmelitani, in seguito seminario. L’edificio oggi è sede dell’ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri della provincia di Barletta-Andria-Trani. La maestosità del palazzo è una chiara espressione della personalità forte e carismatica del suo antico proprietario: ricco mercante, Simone Caccetta segnò, indubbiamente, la vita politica della Trani del ‘400, un’altra storia da raccontare che in seguito tireremo fuori dalla nostra arnia dei ricordi.


Biografia di Luca Pilato

Laureato in Filologia, letterature e storia dell’antichità presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, coltiva da sempre un grande interesse per l’arte, la letteratura e la storia locale che lo porta, dopo il conseguimento dell’abilitazione di guida turistica, a ideare il sito web Antiqua Itinera, un progetto che unisce visite guidate e letteratura odeporica. All’amore per il passato e l’antichità coniuga anche la passione per la musica: è, infatti, studente di pianoforte presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari.

lunedì 13 Novembre 2017

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti