Smettiamola di chiamarle ragazzate. È stato un atto incivile, ignobile e da punire nei limiti consentiti dalla legge. Una multa, un richiamo, una bella strigliata da parte dei genitori ma qualcosa bisognerà fare per evitare che questi giovani crescano con la consapevolezza di un gesto impunito che ha preso di mira un piccolo gioiello storico di campagna, una cappella in via del Serrone come abbiamo denunciato qualche giorno fa in questo articolo. Il fatto è accaduto giovedì 8 agosto, alle ore 23.30 circa. Un gruppetto di amici, almeno 5 da quanti ne compaiono in video, in cui ci sono anche due ragazze, passeggiano per le campagne di Trani. Fin qui tutto normale, nonostante si siano addentrati a piedi nel buio.
Ma il brivido dell’avventura non è stato accompagnato dall’ammirazione della bellezza del paesaggio notturno né del cielo stellato. Due dei ragazzi del gruppetto hanno deciso di vandalizzare la vetrata riparata recentemente prendendo due grossi massi, coprendosi il volto con le magliette e scagliando le pietre contro l’ingresso della cappella. Due delinquenti che hanno deciso di rovinare un bene privato del quale ne beneficia la storia di tutti noi. Il fatto è stato documentato da una telecamera posta in alto sulla cappella dopo gli svariati danneggiamenti. Il proprietario del filmato ha sporto denuncia contro ignoti.
Sarebbe bello se, ad esempio, la pena consistesse in scuse e nello studio della storia locale dell’agro tranese, costringendo i due (ma anche il gruppetto di amici, qualora non avessero avuto il coraggio di denunciare il gesto) a fare da ciceroni volontari per qualche gruppetto di turisti tra le campagne di Trani.
Apprezzare la storia e la bellezza comporta molta più fatica di un gesto violento ed idiota come può essere stato questo.