Quattro condanne sono state inflitte, con il rito abbreviato, per l’omicidio di Antonio Mastrodonato, il giovane (già noto alle forze dell’ordine) ucciso il pomeriggio di domenica 12 febbraio 2017 mentre si trovava in via Superga. Il Gup del Tribunale di Bari ha inflitto la condanna più alta a 16 anni e mezzo per Giulio Vitolano, che sparò materialmente al giovane; mentre 16 anni a testa per Alessandro Corda e Albi Duda, ritenuti suoi complici; condanna infine anche per l’amico della vittima, Alessandro Brescia, a 4 anni e mezzo per il tentato omicidio di Vitolano. Il giudice ha escluso la doppia aggravante dell’agevolazione ad associazioni mafiose e del metodo mafioso nell’esecuzione del delitto ma ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura perché proceda contro Duda e Corda per concorso anomalo nel tentato omicidio di Brescia. Il delitto – secondo quanto ipotizzarono gli investigatori all’epoca – sarebbe maturato nell’ambito di uno scontro fra gruppi criminali emergenti per il controllo dei traffici illeciti sul territorio. Dopo anni di tranquillità, per Trani l’assassinio del giovane significò un ritorno a un passato di sangue che sembrava ormai lontano