Cronaca

Scontro auto – scooter: condizioni serie per il 20 enne coinvolto

La Redazione
Incidente auto - scooter
Informazioni utili: quando sul posto di un incidente arrivano i soccorritori, fate fare a loro il lavoro per il quale sono arrivati lì. Non intralciate, non date consigli, non parlate se non vi vengono chieste informazioni
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Ieri mattina nei pressi dell’ospedale l’incidente tra auto e scooter ha avuto un bilancio più grave di quanto si potesse immaginare. Il ragazzo a bordo della moto, un 20 enne, è stato trasportato in codice rosso al Bonomo di Andria dove è stato subito sottoposto ad un’operazione per l’asportazione della milza. Ha inoltre riportato fratture all’altezza del bacino ed un taglio alla gola.

Rino Negrogno, infermiere del 118 e nostro rubrichista, ieri è intervenuto in merito ai “professori” sempre pronti su ogni intervento simile.

“Mi sono imbattuto per caso in un pessimo film: Flatliners – linea mortale. Un filmaccio americano colmo di messaggi errati, ma mi preme soffermarmi su uno in particolare perché condiziona negativamente il mio lavoro e, soprattutto, la reazione dei parenti del malcapitato. Spesso succede, mentre tentiamo di rianimare una persona in arresto cardiaco, un morto praticamente, che gli astanti ci invitino, anche in modo violento, a scaricare con il defibrillatore e si arrabbiano, minacciandoci, se non lo utilizziamo. Poco tempo fa, il parente di una persona in arresto, mentre infilavo l’ago in vena per somministrare farmaci utili per tentare di risolvere il problema, mi ha strattonato energicamente per esortarmi a scaricare: “devi scaricare” urlava simulando il tipico gesto del film sopra citato”

Purtroppo la defibrillazione è sì utilissima, ma soltanto in due casi, se si riscontrano due particolari situazioni che compromettono la gittata cardiaca: la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare senza polso, in questi due casi il cuore non funziona come nell’asistolia ed è utile, negli altri casi, come nell’asistolia, linea piatta, non serve. Il paziente si presenta nelle stesse condizioni, il cuore non pompa, è incosciente e non respira, ma bisogna fare altro: massaggiare, ventilare, somministrare farmaci e noi facciamo le nostre scelte in base a quello che evidenzia il monitor a lui collegato. Nel film americano si vede una donna incosciente, in arresto respiratorio, in asistolia, la linea è piatta e l’eroe americano, brandisce con enfasi le piastre, le preme con convinzione sul torace, spara la scarica e, miracolosamente, il ritmo diventa immediatamente sinusale e, per di più, la donna apre gli occhi e risorge. Evenienza praticamente impossibile”.

“Oltre a essere un filmaccio, sono consapevole che la prossima dannata volta che dovrò dare l’anima per tentare di salvare un morto, qualcuno mi strattonerà di nuovo per pretendere una prestazione inutile e mi farà perdere del tempo prezioso. Stessa cosa è successa stamattina per un incidente stradale. Il ragazzo era conciato male, eravamo in ambulanza per stabilizzarlo prima di trasportarlo in ospedale e, i professori sul posto, ce ne sono sempre, continuavano a disturbarci urlando per esortarci a partire immediatamente. Noi stavamo stabilizzando il paziente, cioè ponendo in atto quelle misure per mettetelo in sicurezza: immobilizzazione, accessi venosi, tamponamento delle emorragie, eccetera. Non credete ai film, soprattutto quelli americani, fate bene il vostro lavoro e lasciateci fare il nostro”.

sabato 14 Luglio 2018

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