Cronaca

Omicidio Zanni, chieste le condanne dei due imputati maggiorenni

La Redazione
Aula udienza del Gip al Tribunale di Trani
Dieci anni la pena per Gianluca Napoletano, 4 per Gabriele Lorusso
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Dieci anni per Gianluca Napoletano e 4 per Gabriele Lorusso. Sono le richieste fatte oggi dall’accusa nel processo in Corte d’Assise a Trani per l’omicidio di Biagio Zanni, il 34enne accoltellato nel corso di una rissa con un gruppetto di ragazzi in via Statuti Marittimi nella notte tra il 19 e il 20 settembre 2015. Alla sbarra i due imputati maggiorenni coinvolti nei fatti, il 21enne Gianluca Napoletano e il 23enne Gabriele Lorusso. Napoletano è accusato di aver colpito Zanni con l’ingessatura dell’avambraccio e, per lui, il pm Marcello Catalano ha chiesto 10 anni in relazione all’accusa di concorso anomalo in omicidio e rissa; più blanda la pena per l’altro giovane, accusato del solo reato di rissa aggravata.

La parte civile, ovvero la famiglia di Biagio Zanni difesa dall’avvocato Giangregorio De Pascalis, ha rappresentato che eventualmente ci sia stato un concorso in omicidio volontario e chiesto l’affermazione della responsabilità civile con risarcimento del danno. Il 6 luglio toccherà alle difese.

Per questo delitto, un ragazzino tranese all’epoca dei fatti 15enne è già stato condannato a 10 anni in primo grado (con il rito abbreviato) dal Gup del Tribunale per i minori di Bari, in qualità di esecutore materiale: lui avrebbe accoltellato Zanni. Erano l’1.40 del 20 settembre – come ha ricostruito il pm Marcello Catalano durante la requisitoria – quando ci fu la rissa, durante la quale Zanni fu accoltellato al fianco destro. Il giovane morì alle 11 della mattina all’ospedale di Andria dove era stato trasferito dal pronto soccorso di Trani.

Davanti al Gup del Tribunale dei minori, oltre alla posizione del 15enne, è stata definita anche quella del fratello all’epoca 17enne, che se l’è cavata con una multa da 200 euro per la rissa; mentre un terzo ragazzino ha beneficiato dell’istituto della messa alla prova. Nel processo in Corte d’Assise a Trani il Comune è costituito come parte danneggiata dal reato.

venerdì 22 Giugno 2018

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