Cronaca

Inchiesta discarica, il Gup: “Comune e Amiu non modifichino lo stato dei luoghi”

La Redazione
Discarica di Trani
La richiesta è propedeutica all'esecuzione di un incidente probatorio sollecitato da alcuni imputati
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Il gup del Tribunale di Trani, Angela Schiralli, invita il Comune di Trani e l’Amiu a non modificare lo stato dei luoghi della discarica di Trani. La richiesta del gup fa seguito all’istanza presentata da alcuni difensori, durante l’udienza del 27 febbraio, di poter svolgere una perizia nella forma dell’incidente probatorio nell’ambito del procedimento sul disastro ambientale dell’impianto di contrada Puro Vecchio, per il quale pendono 21 richieste di processo (per 19 persone fisiche e due società). Questo almeno fino all’8 maggio, quando lo stesso gup si esprimerà sulla richiesta di incidente probatorio formalizzata dagli avvocati Antonio Florio e Mauro Giangualano (per l’ex direttore tecnico Michele Zecchillo) e Mario Malcangi (per l’ex amministratore unico di Amiu, Antonello Ruggiero) e alla quale si sono poi associati i difensori degli altri imputati, nonché pm, Comune (parte civile) e Amiu (nella doppia veste di società imputata e responsabile civile). I primi due legali, in data 28 febbraio, hanno presentato al gup formale istanza di diffida al gup perché invitasse Comune e Amiu “ad astenersi da qualsivoglia intervento che possa alterare lo stato dei luoghi del terzo lotto della discarica e, in particolare, quello parete Nord Occidentale prospiciente il pozzo di monitoraggio PV6”.

L’incidente probatorio, se verrà ammesso, servirà a verificare ci sia stata o meno una causa naturale, in particolare una frana da sisma, che ha provocato una spaccatura nel sito della discarica e, quindi, lo sversamento del percolato inquinante nella falda.

L’inchiesta, che è stata coordinata dal pm Michele Ruggiero, riguarda i reati – contestati a vario titolo – di disastro ambientale, gestione continuata di rifiuti e discarica in mancanza della prescritta autorizzazione e inosservanza delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni, emissioni in atmosfera non autorizzate, concorso in turbata libertà degli incanti e corruzione aggravata, omissione in atti d’ufficio. In dettaglio, il reato di disastro ambientale viene contestato agli ultimi due ex sindaci di Trani, Luigi Riserbato e Giuseppe Tarantini, e ai loro rispettivi ex assessori comunali all’Ambiente, cioè Giuseppe De Simone e Giuseppina Chiarello; e ancora all’ex capo dell’Ufficio tecnico comunale, Giuseppe Affatato (ancora dipendente dell’ente sia pure in altra veste); agli ex amministratori dell’Amiu spa, Antonello Ruggiero e Francesco Sotero; all’ex direttore tecnico, Michele Zecchillo; agli ex consiglieri di amministrazione Francesco di Toma e Pasquale Sorrenti; e ai dipendenti Domenico Angiolella e Antonio Peluso. Imputati per disastro ambientale colposo i dirigenti regionali Antonello Antonicelli (ex dirigente coordinatore delle Politiche di tutela e sicurezza ambientale), Giuseppe Tedeschi (servizio Rischio industriale), Giuseppe Maistri (ufficio Aia) e Caterina Dibitonto (ex dirigente Inquinamento e Grandi impianti). Sia agli amministratori e dipendenti comunali che ai dirigenti della Regione si contestano i reati di gestione continuata di rifiuti e discarica in mancanza della prescritta autorizzazione, inosservanza delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni, emissioni non autorizzate in atmosfera. E devono rispondere di omissione in atti d’ufficio Riserbato, De Simone, Ruggiero, Zecchillo, Peluso e Angiolella per non aver adottato – ciascuno in relazione al suo ruolo – le “opportune azioni” dopo le criticità accertate in un sopralluogo del febbraio 2014. Mentre rispondono di disastro ambientale colposo anche i due tecnici di un laboratorio bitontino, Pasquale e Pietro Elia Abbaticchio, incaricati da Amiu di effettuare analisi sulla discarica per aver rilevato “tardivamente” nel 2014 “una forte impennata della concentrazione dei metalli pesanti”. Contestati il concorso in turbata libertà degli incanti all’ex presidente del collegio sindacale Amiu, Francesco Paolo D’Amore,.e a Loris Zanelli, direttore generale della Marco Polo Engineering, che devono rispondere anche di corruzione aggravata insieme al progettista Michele Lastilla per la gara dell’impianto di captazione del biogas da 9 milioni di euro. Imputate, in qualità di persone giuridiche, l’Amiu spa (la società comunale che gestiva la discarica) e la Marco Polo Engineering Sistemi Ecologici di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo (tra quelle in gara per realizzare l’impianto di captazione del biogas). Nel procedimento sono costituiti parti civili il Comune di Trani, il Ministero dell’Ambiente e l’ex direttore tecnico dell’impianto, Michele Zecchillo.

martedì 13 Marzo 2018

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