Cronaca

Crac della Casa Divina Provvidenza, l’ente non sarà parte civile contro Azzollini

La Redazione
Casa Divina Provvidenza Bisceglie
Oggi l'esame dei primi testi dell'accusa e conferimento dell'incarico per trascrivere le intercettazioni
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La Casa Divina Provvidenza non potrà essere parte civile contro il senatore molfettese ed ex sindaco, Antonio Azzollini, e contro l’ex direttore generale, Antonio Albano, nel processo per il crac dell’ente con sede legale a Bisceglie. E’ quanto deciso oggi dal Tribunale collegiale di Trani, davanti al quale è in corso dal 9 novembre scorso il processo a 14 persone accusate – a vario titolo – di bancarotta fraudolenta (anche aggravata e continuata) e fatti di bancarotta fraudolenta. Sono imputati il senatore di Forza Italia Antonio Azzollini; la madre superiora della congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, Marcella Cesa, e suor Assunta Puzzello, responsabile della Casa di procura Istituto Ancelle della Divina Provvidenza; Angelo Belsito (amministratore di fatto dell’ente); gli ex direttori generali Antonio Albano, Giuseppe De Bari, Giuseppe D’Alessandro e Dario Rizzi; i consulenti Rocco di Terlizzi, Augusto Toscani e Antonio Battiante; Adrijana Vasiljevic (originaria di Belgrado e dipendente dell’ente a Foggia); Arturo Nicola Pansini (revisore contabile); Lorenzo Lombardi (direttore amministrativo sede di Foggia). Alle suore Marcella Cesa e Assunta Puzzello, all’ex dg Rizzi e a Battiante viene contestata anche l’associazione a delinquere; mentre Azzollini risponde pure di induzione indebita a dare o promettere utilità nei confronti di suor Cesa, ex responsabile legale dell’ente, a cui il parlamentare pugliese si sarebbe rivolto con “un atteggiamento di prevaricazione, compendiato, tra l’altro, nella frase: ‘Da oggi in poi comando io, se no, vi piscio in bocca'”.

Nell’udienza odierna il collegio ha sciolto la riserva sulla richiesta di costituzione di parte civile avanzata dall’avvocato Stefano Dardes per conto del commissario straordinario dell’ex Don Uva, Bartolo Cozzoli, che ha amministrato l’ente fino alla cessione alla Universo Salute srl. Su eccezione sollevata dall’avvocato Felice Petruzzella (per vizi formali) la costituzione dell’ente non è stata ammessa nei confronti di Azzollini e Albano, mentre lo è stata nei confronti degli altri 12 imputati. Sentiti anche i primi testi dell’accusa: i commissari giudiziali Vincenzo Vito Chionna e Anna Lucia Muserra, nominati durante la fase precedente all’ammissione all’amministrazione straordinaria e che informarono Procura e Tribunale fallimentare di alcuni pagamenti illeciti a professionisti poi iscritti nel registro degli indagati. Ha deposto sulle indagini il tenente colonnello del nucleo di polizia tributaria di Bari, Christian Rutigliano. La prossima udienza è fissata per il 25 gennaio, per proseguire il controesame dell’ufficiale delle Fiamme Gialle. Conferito anche l’incarico per la trascrizione di 5 ore di intercettazioni telefoniche ai periti e il 26 aprile è previsto il loro esame.

Altre quattro persone sono, invece, a processo con il rito abbreviato (prossima udienza il 23 gennaio). Si tratta di Agatino Lino Mancusi (ex assessore regionale della Basilicata); Antonio Damascelli (consulente fiscale della Cdp); Luciano Di Vincenzo (amministratore delegato dell’Ambrosia Technologies, società fornitrice di pasti e servizi di pulizia della Cdp) e Michele Perrone (rappresentante sindacale).

Il 10 giugno 2015 nove persone vennero arrestate (tra carcere e domiciliari) per il crac della Casa Divina Provvidenza. Il gip Rossella Volpe aveva disposto l’arresto ai domiciliari anche per Azzollini, ma non venne mai eseguito perché il Senato negò l’autorizzazione a procedere nel luglio successivo. E anche il Tribunale del Riesame di Bari, nell’aprile 2016, ha disposto anche la revoca del provvedimento, con riferimento alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per l’associazione per delinquere (accusa poi caduta al momento della richiesta di rinvio a giudizio) e per un episodio bancarotta. I giudici baresi però confermarono i gravi indizi di colpevolezza in relazione ad altre tre contestazioni. La Casa Divina Provvidenza, intanto, dopo essere finita in amministrazione straordinaria nel dicembre 2013, dall’ottobre scorso è passata alla Universo Salute srl degli imprenditori foggiani Michele D’Alba e Paolo Telesforo.

giovedì 11 Gennaio 2018

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