Cronaca

Omicidio Zanni, i testimoni: “Biagio aggredito da un gruppetto di giovanissimi”

La Redazione
Omicidio Zanni
Sentito anche il fratello della vittima, che lo soccorse portandolo in ospedale
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Ha visto il fratello ferito e ha impedito una sua ulteriore aggressione. Poi, lo ha portato in auto al pronto soccorso di Trani, da dove è stato trasferito ad Andria. Franco Zanni, durante l’udienza di oggi in Corte d’Assise, ha ricostruito le ultime ore di vita del fratello Biagio, morto a 34 anni nella notte tra il 19 e il 20 settembre 2015 per le conseguenze di alcune coltellate ricevute da un gruppetto di giovani (alcuni dei quali minorenni) mentre si trovava in via Statuti Marittimi. Fu la fidanzata di Franco Zanni, mentre era con lui al lavoro nel bar sul porto, ad accorgersi del passaggio di Biagio, che cercava di tamponarsi delle ferite. A quel punto Franco Zanni corse fuori per vedere cosa fosse successo. La sua testimonianza è stata l’ultima dell’udienza di oggi, durante la quale sono stati sentiti altri tre testimoni oculari. Passanti che hanno assistito all’aggressione “unilaterale” di Biagio da parte di alcuni ragazzini in via Statuti Marittimi. Li hanno visti praticamente addosso al 34enne. Probabilmente, è in quel momento che il giovane è stato accoltellato. Il processo in Corte d’Assise è giunto alla quarta udienza e vede alla sbarra i due imputati maggiorenni coinvolti nella rissa finita in omicidio: il 21enne Gianluca Napoletano, che risponde di rissa e concorso in omicidio, finito in carcere alcuni giorni dopo la morte di Zanni; e il 23enne Gabriele Lorusso, che risponde solo del reato di rissa. Napoletano è accusato di aver colpito Zanni con l’ingessatura dell’avambraccio, circostanza confermata anche da alcuni testimoni oculari.

Per questo delitto, un ragazzino tranese all’epoca dei fatti 15enne è già stato condannato a 10 anni in primo grado (con il rito abbreviato) dal Gup del Tribunale per i minori di Bari in qualità di esecutore materiale; suo fratello, all’epoca 17enne, se l’è cavata con una multa da 200 euro per la rissa; mentre un terzo ragazzino ha beneficiato dell’istituto della messa alla prova. La prossima udienza, la quinta, è fissata per il 15 dicembre. Il Comune nel processo è parte danneggiata dal reato ed è presente con l’avvocato Pasqua Di Pilato; mentre i familiari, assistiti dall’avvocato Giangregorio De Pascalis, sono costituiti come parte civile.

venerdì 24 Novembre 2017

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