Cronaca

Processo Zanni, il Comune è persona danneggiata

La Redazione
Corte d'assise
L'ente sarà presente al dibattimento, ma non come parte civile
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La costituzione del Comune di Trani in qualità di parte civile nel processo per l’omicidio Zanni è tardiva, ma trattasi di un reato grave e l’ente è comunque persona danneggiata dal reato. È quanto deciso dalla Corte d’Assise (presieduta dal giudice Giulia Pavese), cui oggi il Comune aveva chiesto di potersi costituire parte civile attraverso l’avvocato Pasqua Di Pilato (che è anche presidente del Consiglio comunale di Andria e assiste gratuitamente il Comune). Il legale ha perciò chiesto la remissione dei termini. Richiesta che ha trovato l’opposizione netta delle difese, in particolare dell’avvocato Antonio Florio che difende uno dei imputati, il 21enne Gianluca Napoletano, finito in carcere qualche giorno dopo l’omicidio e accusato di rissa e concorso in omicidio. Florio ha spiegato che, dal punto di vista della procedura, non è prevista la costituzione di parte civile di persone che non sono parte offesa. Ma ha anche puntato il dito contro le presunte responsabilità del sindaco e del Comune nel non riuscire a garantire la sicurezza nella zona del porto, dove alcune settimane fa un ragazzo di 17 anni è stato ferito durante un’altra rissa.

Per il sindaco Amedeo Bottaro, che questa mattina era presente in aula al processo, si tratta comunque di un buon risultato e che comunque si riserva di rivalersi in sede civile all’esito del processo. L’omicidio di Biagio Zanni, 34 anni, si consumo’ in via Statuti Marittimi nella notte tra il 19 e il 20 settembre 2015, al termine di una rissa scoppiata tra due gruppi di giovani. Il giovane venne accoltellato, per morire alcune ore dopo in ospedale a Trani. Per questo delitto, un ragazzino tranese all’epoca dei fatti 15enne è già stato condannato a 10 anni in primo grado (con il rito abbreviato) dal Gup del Tribunale per i minori di Bari; suo fratello, all’epoca 17enne, se l’è cavato una multa da 200 euro per la rissa; e per un terzo ragazzino è stata disposta la messa alla prova. A Trani, invece, pende la posizione di due giovani accusati di aver preso parte alla rissa. Oltre a Napoletano è imputato, per il solo reato rissa, il 23enne Gabriele Lorusso. Nessuna delle persone coinvolte, a vario titolo, nell’omicidio è al momento sottoposta a misure detentive. Nemmeno il minorenne condannato in primo grado a 10 anni, perché sono stati ampiamente superati i termini per la custodia cautelare (4 mesi) e la condanna non è definitiva.

Nell’udienza odierna vengono sentiti i primi testi, in particolare operatori delle forze dell’ordine. La prossima è stata fissata al 15 dicembre per ascoltare altri testimoni.

venerdì 13 Ottobre 2017

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