Fugare ogni dubbio sulle cause dell’incidente in moto costato la vita, nelle prime ore del 16 agosto scorso, a Raffaele Casale, 28enne chef (di origini campane) del ristorante Le Lampare al Fortino. Per questo il pm della Procura di Trani, Alessandro Pesce, ha disposto una perizia per accertare l’esatta dinamica dell’incidente, partendo dalle tracce rimaste sull’asfalto dopo lo schianto della moto contro un palo della luce per concludere con l’esame del mezzo. Al momento, comunque, non emergono elementi che possano convalidare la presenza di un altro mezzo sul posto al momento dello schianto e, soprattutto, un eventuale coinvolgimento nell’uscita dello stesso fuori strada. Tuttavia gli inquirenti preferiscono non tralasciare alcun particolare.
La morte di Casale ha suscitato molto scalpore dal momento che il giovane era considerato uno chef di grande talento e aveva lavorato anche con il pluristellato Antonino Cannavacciulo, patron di Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara). Il suo incidente, inoltre, avvenne a nemmeno 48 ore di distanza dal terribile tamponamento verificatosi sulla statale 16 all’altezza di Boccadoro e conclusosi con tre vittime, morte carbonizzate nel rogo della loro auto. A provocare l’incidente sarebbe stato un 22enne di origini albanesi, Alensio Serjani, arrestato subito dopo il fatto perché risultato positivo all’alcol test.