Cronaca

Casa Bovio, cronaca di una sconfitta. Salvaguardare i minori, come?

La Redazione
Casa Bovio
Per impedire che il passaggio delle auto o i mezzi parcheggiati potessero rompere la tubatura abusiva, sono state sistemate due sedie di legno
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È occupata da sei mesi e i lavori di manutenzione continuano senza sosta, danneggiando ineluttabilmente il patrimonio artistico e architettonico della nostra città. Parliamo di “casa Bovio”, occupata abusivamente da sei mesi, oggi “contenitore” di due nuclei familiari tra cui una decina di minori, scudo umano contro lo sfratto forzoso. Dove non c’era riuscita nessuna amministrazione, ci sono riusciti gli abusivi: casa Bovio è viva. Peccato per quel finto verde e quel tendone, peccato per i lavori eseguiti in totale autonomia che inevitabilmente avranno creato danni all’interno della struttura, peccato per quei lavori per l’allacciamento alla fogna nera con un tubo che fuoriesce sulla strada, peccato per quel pezzo di basolato rovinato per sempre.

Per impedire che il passaggio delle auto o i mezzi parcheggiati potessero rompere la tubatura abusiva, sono state sistemate due sedie di legno. L’amministrazione sembra inerme dinanzi a questo problema: gli atti formali attraverso i quali si chiedeva il rilascio dell’immobile sono caduti nel vuoto. Il problema principale sono i minori: non vi sarebbero i fondi necessari per farli accogliere da strutture.

Permettere ai minori di vivere in uno stato di abusivismo significa proteggerli? L’esigenza di una casa non offre altre soluzioni che l’occupazione di un bene storico ed artistico della città? Ci permette il lusso di poter perdere la memoria? In quella casa, nel 1837, nacque Giovanni Bovio, filosofo e statista, uno dei parlamentari che ha fatto la storia del Mezzogiorno. Quale soluzione?

mercoledì 16 Agosto 2017

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