Cronaca

Mattanza del Gargano, l’auto dei killer è stata rubata a Trani

La Redazione
Omicidio di San Marco in Lamis
Le indagini, a detta dei militari, al momento non hanno una pista privilegiata. Non viene, cioè, tralasciata alcuna pista e alcuna ipotesi
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Serrate indagini sono in corso per tentare di far luce sulla carneficina di qualche giorno fa nei pressi della vecchia stazione di San Marco in Lamis, dove in 4 sono stati uccisi: il presunto boss Mario Luciano Romito, il cognato che gli faceva da autista, Matteo De Palma, di 44 anni, e due fratelli contadini, Luigi e Aurelio Luciani, rispettivamente di 47 e di 43 anni, freddati poiché testimoni della mattanza. I militari nella notte hanno ascoltato una decina di persone tra amici e parenti delle vittime, ma finora, a quanto si è appreso, non è stato possibile trarre nessun elemento utile per le indagini. Stesso risultato alla fine delle perquisizioni effettuate, più di una decina.

Per quanto riguarda la scena del delitto, prima di poter mettere un punto fermo sulla ricostruzione effettuata dagli investigatori, sarà necessario attendere la comparazione balistica che verrà effettuata dal Ris, che dovrà stabilire con certezza se, ad esempio a sparare contro il Fiorino e, quindi contro i due contadini, siano state le stesse armi che hanno fatto fuoco ed ucciso Romito e il cognato. Diverse decine le cartucce repertate che sono state sparate da un fucile d’assalto AK 47 Kalashnikov e da un fucile da caccia calibro 12. Ieri, nel corso di alcuni controlli ad una paio di chilometri dalla zona dove è avvenuta la strage, i Carabinieri hanno trovato l’auto utilizzata dai killer: una Ford Kuga, risultata rubata a Trani, con all’interno una pistola calibro 9X21. L’auto e l’arma erano completamente bruciate.

Le indagini, a detta dei militari, al momento non hanno una pista privilegiata. Non viene, cioè, tralasciata alcuna pista e alcuna ipotesi. “Al momento”, si è appreso dagli investigatori, “stiamo verificando se sia vera la possibilità che il boss si trovasse lì per un appuntamento o se la sua presenza sia stata del tutto casuale. Così come stiamo verificando ogni particolare della vita dei due contadini, anche se al momento emerge che sarebbero del tutto estranei alla vicenda”. Non è improbabile che gli omicidi di ieri si possano comunque collegare ad una vendetta per quanto accaduto circa un mese fa, proprio alla periferia di Apricena, con l’uccisione di due persone o che l’agguato possa essere inserito in un contesto più ampio di guerra per la conquista del territorio per la droga proveniente dall’Albania, un ‘business’ che fa gola a vari gruppi della malavita locale e che potrebbe aver scatenato una vera e propria guerra.

Nel pomeriggio, in prefettura, a Foggia, si svolgerà un comitato straordinario per la sicurezza alla presenza del ministro dell’Interno, Marco Minniti, che incontrerà alcuni sindaci della Capitanata per fare il punto sull’emergenza criminale in zona.

venerdì 11 Agosto 2017

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