Tutto sarebbe nato da una lite, sfociata in rissa, della sera prima. L'11 febbraio Mastrodonato ed altri suoi amici pare abbiano picchiato componenti di una "banda rivale" nei pressi di una sala scommesse di via Superga. All'origine della lite, con tutta probabilità, la spartizione del territorio per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Una rissa ritenuta inaccettabile e compromettente per l'onore personale. Il giorno dopo, la spedizione punitiva. Alessandro Corda ed Albi Duda accompagnano in auto Giulio Vitolano in via Superga, angolo via Parini. Lì si trovano Antonio Mastrodonato e Alessandro Brescia.
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Inizia il conflitto a fuoco tra Brescia e Vitolano, dalle immagini di videosorveglianza non sembra che Mastrodonato fosse armato e non ci sono elementi utili per dirlo. Mastrodonato cerca di fuggire su via Superga ma viene raggiunto da Vitolano. A sua volta Brescia cerca di colpire Vitolano ma la sua pistola si inceppa quando lo raggiunge. Nel frattempo Corda e Duda perlustrano la zona con l'autovettura, attendendo Vitolano più avanti, in un luogo distante dall'omicidio.
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Il gps nascosto nell'auto di Corda e le intercettazioni effettuate dalla squadra mobile hanno permesso di seguire il percorso della vettura ritrovando sia l'arma che i vestiti indossati dal killer di Mastrodonato. Dalle immagini che vi mostriamo nel video si nota una donna, con un passeggino, in via Superga che passa mentre i tre si inseguono ed esplodono colpi di pistola. Il bilancio di quel 12 febbraio poteva essere decisamente più drammatico.
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