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Chiuso il congresso Aiga: “La politica mantenga le promesse”

La Redazione
Il Ministro Bonafede a Trani
Nel pomeriggio di ieri il Congresso si è chiuso con la discussione e l'approvazione delle mozioni congressuali
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Il Congresso nazionale straordinario dell’Aiga, Associazione italiana giovani avvocati, si è concluso volgendo lo sguardo da Bari e Trani, dove si è tenuto, in direzione del prossimo importante appuntamento per l’Avvocatura italiana, ovvero il Congresso nazionale forense in programma a Catania dal 4 al 6 ottobre. Dunque, è tempo di bilanci.

Spero sia positivo, ma lo lascio dire agli altri – osserva Alberto Vermiglio, presidente nazionale dell’Aiga -. Di certo è stata molto importante l’attenzione che la politica ha avuto nei nostri confronti in questi giorni. Investimenti nella Giustizia, nessun taglio nella legge di bilancio, l’intervento sulla magistratura onoraria sono promesse importanti giunte durante i lavori e che dovranno tramutarsi in concretezza. Abbiamo una forte aspettativa in questo senso, non verso il Governo del cambiamento, sia chiaro, quanto nei confronti della politica intera”.

Cosa chiedono in concreto i giovani avvocati italiani? “Un processo civile che finalmente sia al passo con i ritmi Paese europei, un fronte sul quale siamo in ritardo pauroso – spiega Vermiglio -. Abbiamo piante organiche desolanti, una magistratura che non riesce a esercitare la funzione Giustizia. Nel penale ci aspettiamo riforme che ascoltino le istanze provenienti dalla società ma non si facciano guidare da queste. Del resto, il diritto è qualcosa che viene prima della società, base fondante di ogni società civile e come tale non può essere mutata a seconda di un orientamento basculante”. Piuttosto, “abbiamo bisogno di un atteggiamento positivo e di favore verso i giovani – aggiunge Vermiglio -, sia sul fronte fiscale, sia su quello degli investimenti, per non parlare della riconoscibilità del ruolo che oggi abbiamo all’interno della società. Qualsiasi intervento in questa direzione sarà ben accetto”.

Dunque, la proiezione dell’Aiga verso il Congresso di Catania. “Il Congresso nazionale forense è un momento molto importante per l’Avvocatura – afferma Vermiglio -. Non ho difficoltà ad ammettere che gli ultimi congressi non ne hanno dato una bella immagine. Questa volta dibatteremo di problemi reali, di soluzioni che non è detto siano le migliori, ma almeno ci presentiamo con qualche idea e lasciamo, come sempre, la palla alla politica. Perché noi facciamo solo politica forense, quella legata alla professione. Mi aspetto che da Catania ci sia una voglia di presa di coscienza dell’Avvocatura, una voglia di confrontarsi per poi uscire uniti”.

Del resto, “Verso il Congresso di Catania… vietato fallire”, è stato il titolo della quarta sessione del Congresso moderata da Giovanna Suriano, tesoriere nazionale Aiga e alla quale sono intervenuti Francesco Logrieco, Vice Presidente del Consiglio nazionale forense, Antonio Rosa, coordinatore dell’Ocf, Organismo congressuale forense, Luigi Pansini, segretario nazionale dell’Anf, Associazione nazionale forense, Laura Jannotta, presidente Unione Camere Civili e Simona Tarantino, responsabile conferenza degli eletti Aiga che ha sintetizzato a grandi linee le due mozioni che i giovani avvocati italiani presenteranno al Congresso di Catania.

“Entrambe largamente condivise da tutte le componenti dell’avvocatura – spiega Tarantino -. La prima è sulla “mono committenza” e riguarda la disciplina del professionista che ha come unico cliente un altro avvocato. Abbiamo cercato di individuare punti specifici di tutela sia dal punto di vista fiscale, sia dal punto di vista contrattuale. La seconda è sulle società tra avvocati: è stata elaborata una figura nuova, di natura anglosassone e a responsabilità limitata. L’una e l’altra rappresentano una forma di garanzia e tutela per la giovane Avvocatura”.

Frizzante e ricco di spunti, poi il dibattito sul tema “L’etica sta al diritto come il giovane sta al futuro”, introdotto dal giornalista Rai Attilio Romita e sul quale si sono confrontati un principe del Foro come l’avvocato Nicola Buccico e il prof. Antonio Vernacotola Gualtieri D’Ocre, filosofo del diritto.

domenica 23 Settembre 2018

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