“Pochissimi sono in grado di pensare ma tutti vogliono avere delle opinioni”, comincia con una citazione di Schopenauer la nuova nota del comitato spontaneo per il passaggio a livello di Via Corato. “Gli strumenti della politica partecipata sono stati ampiamente utilizzati per addivenire alla soluzione del sottovia carrabile e pedonale del passaggio a livello di Via Corato a Trani dopo svariati lustri nel corso dei quali sono stati superati impedimenti di carattere tecnico, burocratico ed amministrativo” scrivono gli avvocati Alessandro Moscatelli e Nicoletta Canaletti.
“Il progetto iniziale di RFI del 2004 dopo che, il Comune di Trani, ha affidato l’incarico ai propri tecnici, è stato discusso, variato e migliorato. Solo a seguito di questo lungo iter sono stati adottati, nel dicembre 2013, i necessari provvedimenti amministrativi per la realizzazione dei sottoservizi e l’ottenimento di un finanziamento a tal fine di 1.500.000,00 euro servito in parte anche al pagamento dei compensi dei tecnici incaricati. E’ finita l’epoca delle discussioni ed è iniziata quella delle decisioni. Apprendiamo dalla stampa locale dell’ultima novità costituita da un “laboratorio di idee” che propone un altro megaprogetto “a vocazione paesaggistica”. Pur apprezzando l’entusiasmo ed il lavoro di giovani tecnici, che forse non erano ancora nati quando ebbe inizio il travagliato iter che ha portato ai provvedimenti anzidetti, i cittadini non possono permettersi il lusso di rimettere in discussione un’opera che aspettano da trenta anni con il rischio di vedersi murare il passaggio a livello. I “laboratori di idee” vanno proposti in un fase iniziale e programmatica ma non hanno senso se l’opera è stata discussa, progettata ed in parte già finanziata e resa esecutiva per la fase propedeutica”.
“Piuttosto che perdersi in dibattiti estemporanei ed in proposte progettuali meramente accademiche, elaborare idee che alimentano confusione e disorientamento nei cittadini, occorrerebbe unirsi e battersi per la realizzazione dell’opera già progettata. L’amministrazione comunale ha il dovere di rispondere con coraggio e senso di responsabilità alle esigenze ed al diritto di migliaia di donne, uomini, bambini, anziani, lavoratori, studenti, pensionati di avere e mantenere il collegamento con il resto della città che sia il più idoneo e sicuro possibile. Aiutiamo il quartiere stadio a crescere e non ad isolarlo”.