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Trani esclusa dalle Zone Economiche Speciali: la critica del Movimento 5 Stelle

La Redazione
Scavi di pietra
Intervengono le portavoce Di Lernia e Papagni: "Rileviamo da diversi anni a questa parte una totale disorganizzazione ed incapacità dei nostri amministratori di proporre un proprio piano di sviluppo"
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Il Movimento 5 Stelle di Trani, tramite i portavoce Luisa di Lernia ed Antonella Papagni, interviene in modo critico a riguardo dell’esclusione della città dalla Zona Economica Speciale (ZES). “Ancora una volta, purtroppo, dobbiamo registrare il disinteresse da parte dell’amministrazione a promuovere lo sviluppo economico di Trani. Infatti, la città non è stata ricompresa nella Zona Economica Speciale della quale farà invece parte Barletta. Rientrare in tale zona comporta un vero rilancio dell’economia locale, sviluppo di nuove attività imprenditoriali, vantaggio di quelle già esistenti e quindi incremento dell’offerta di lavoro, poichè le ZES hanno l’obiettivo di attrarre investimenti esteri o extra-regionali” commenta il Movimento.

Sparse nel mondo, secondo i dati comunicati dal M5S, si contano circa 2.700 Zes tra cui spiccano i più noti esempi di Cina e Dubai. In Europa il numero ammonta a settanta, con la Polonia che ne vanta quattordici e rappresenta uno dei modelli più citati in Italia. In Puglia invece è prevista la creazione di due Zes per un totale di 4.400 ettari assegnati: una sarà la Zona Ionica interregionale, con la Basilicata che per la parte pugliese presenterà due nodi principali nel porto di Taranto e nell’aeroporto di Grottaglie legato al Centro intermodale di Francavilla Fontana; la seconda zona sarà Adriatica e farà riferimento ai poli di Foggia, Barletta, Bari e Brindisi-Lecce. Di quest’ultima, il primo polo si baserà sulla piattaforma logistica di Incoronata, sull’aeroporto di Foggia e sul porto di Manfredonia. Il polo di Barletta si baserà sul porto e sul centro intermodale, mentre quello di Bari presenterà come snodi logistici il porto, l’interporto, l’aeroporto e la piattaforma logistica di Giovinazzo. Infine Brindisi-Lecce si baserà principalmente sul porto e sull’aeroporto di Brindisi.

Le Zes previste solo per le regioni meno sviluppate avranno una durata compresa tra i 4 e i 14 anni, prorogabili per altri 7, e la rispettiva gestione farà capo a un Comitato di indirizzo presieduto dal Presidente dell’Autorità portuale di riferimento. Le aziende interessate, sia nuove sia già esistenti nella ZES, saranno beneficiarie di una serie di agevolazioni di carattere fiscale e amministrativo, un credito d’imposta per maxi investimenti fino a 50 milioni, tempi ridotti per autorizzazioni e procedure, oneri amministrativi e istruttori più bassi. I settori di investimento punteranno al potenziamento delle attività produttive prevalenti nella aree interessate, a cominciare dall’ambito agroalimentare.

“Nè pietre, nè scarpe, ma neanche olio, olive o vino: nessuna delle produzioni tipiche della nostra città, nessuno dei nostri produttori e imprenditori potranno partecipare a ottenere neppure una piccola parte di quei fondi e incentivi” commenta il M5S, sottolineando come “nel recente passato, tra i punti del programma dell’attuale amministrazione, era indicata come strategia per lo sviluppo economico del nostro territorio quella dell’impegno e dell’attuazione di azioni e investimenti affinché la città di Trani potesse rientrare a pieno titolo nella zona ZES. Tali investimenti, secondo le indicazioni del governo regionale, avrebbero dovuto riguardare tra le priorità le infrastrutture“.

Il parere del Movimento si rende chiaro: “I settori delle attività da poter sviluppare e da cui il Movimento Cinque Stelle ritiene possa scaturire uno sviluppo delle attività imprenditoriali e delle opportunità lavorative dovrebbero riguardare la smart economy, attività legate all’economia circolare, turismo e agricoltura, tutte attività in linea con uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, ma rileviamo da diversi anni a questa parte una totale disorganizzazione e l’incapacità dei nostri amministratori di proporre un proprio piano di sviluppo. A questo si aggiunge il degrado della costa di Trani che non favorisce il turismo, pertanto il vero sviluppo della città deve fare i conti con la riqualificazione urbana prima di tutto. Inoltre, una politica assennata, non dovrebbe dimenticare la riduzione del debito con tutti i mezzi possibili, anche attuando strategie e iniziative che si sono trascurate nel passato che ti permettano di ridurre gli sprechi, recuperare crediti, combattere l’evasione fiscale ed aumentare le entrate sfruttando risorse e servizi che ancor oggi non si comprende come mai siano ancora inutilizzati (parcheggi, immobili pubblici, ecc. ecc.). Siamo di fronte alla solita politica degli annunci e delle promesse elettorali fatte senza poi aver la benché minima intenzione di attuarle. E se tale affermazione la fa un ex componente della giunta della stessa espressione del nostro sindaco c’è da dare un valore non trascurabile a questa riflessione.”

Infine, il M5S punta il dito contro il governo regionale: “Sappiamo anche che tanti comuni, limitrofi e non, si sono attivati per far valere le loro peculiarità e le proprie ragioni affinchè vengano ricompresi nella zona ZES. Si è anche posta attenzione all’eccessiva concentrazione degli ettari di Zes nella provincia di Lecce. Ci sembra anche in questo caso un privilegio diretto alle persone che, con i compiti e le funzioni regionali di cui sono state investite, hanno la possibilità di privilegiare territori a scapito di altri. E’ del tutto evidente inoltre che privilegiare territori “vicini” a tali esponenti politici fa scaturire maggior consensi per gli stessi e quindi si trascura nella sostanza quello che dovrebbe essere il fine di tali strumenti ossia lo sviluppo effettivo di territori meno competitivi”. La richiesta al sidaco Bottaro è di “un reale impegno a ché la possibilità illustrata dal vicepresidente della giunta regionale Antonio Nunziante, di prevedere delle “quote discrezionali” di perimetrazione, da mettere a bando per inserire nelle Zes, sia colta e concretamente perseguita in modo da poter sfruttare un’ulteriore ed ottima opportunità per lo sviluppo dell’economia locale” conclude il Movimento 5 Stelle.

giovedì 19 Luglio 2018

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