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Dal sit in di Ambiente È Salute: “La mobilitazione va avanti”

La Redazione
Enzo Scaringi legge il documento del Comitato
I promotori dell'iniziativa hanno letto un documento in piazza della Repubblica
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Soddisfazione viene espressa dai promotori del secondo sit-in “Ambiente è Salute”, che si è tenuto ieri mattina in piazza della Repubblica, davanti al monumento a Giovanni Bovio. “Siamo scesi nuovamente in piazza convinti che dovremo tornarci ancora, più e più volte”, ha detto stamane Enzo Scaringi, portavoce del comitato #ChiudiamoLaDiscarica, fra i promotori del sit-in, “perché solo in prossimità delle nostre iniziative l’amministrazione sente l’esigenza di parlare della cava fumante. L’ultima novità è questa: la cava fumante è anche a rischio esplosione. C’è poi la teoria dei dieci metri: il sindaco, in Consiglio comunale, ha dichiarato che l’aria è nociva ma solo nel raggio di 10 metri. A meno che non siamo in presenza di una nuova unità di misura, il metro di Trani, dieci metri è una distanza palesemente esigua. Non sappiamo ancora cosa ci sia lì sotto ma sappiamo che non è nociva oltre i dieci metri”.

La cava fumante, però, su cui si spera che presto dalle parole si possa passare ai fatti, non è l’unico motivo per cui è stato promosso il sit-in, a cui è intervenuto, fra gli altri, il cantautore Antonio Bucci, che ha cantato “Intossicato a te”, un brano del suo ultimo album in cui si parla proprio di tematiche ambientali. “Siamo in piazza per la tutela dell’ambiente in toto”, ha aggiunto Scaringi. “Le nostre richieste sono chiare e precise e sono sempre le stesse: la chiusura definitiva della discarica, la bonifica dell’amianto, la bonifica urgente della cava dei veleni bis (e il monitoraggio della falda sottostante), il censimento e controllo delle cave, il monitoraggio dell’aria, l’avvio della raccolta differenziata, l’attuazione della strategia rifiuti zero, la riattivazione della commissione sanitaria.

“Sulla discarica continuiamo a leggere cose allucinanti”, prosegue Scaringi. “Ad esempio che la discarica è chiusa per opera dell’ordinanza del sindaco. E’ doveroso specificare che la discarica è stata chiusa nel settembre 2014 su disposizione della Regione. I carabinieri del Noe di Bari a gennaio 2015, ritenendo “incombente e concreto il pericolo di esplosione della discarica, a causa della mancata realizzazione di impianto di captazione del biogas prodotto dalla decomposizione dei rifiuti” stoccati, sequestrarono la discarica Amiu. Ad aprile 2015 con un atto dirigenziale, il dirigente per la Sicurezza e la Tutela dell’Ambiente della Regione Puglia, Giuseppe Maestri, rese noto di revocare l’Autorizzazione Integrata Ambientale all’Amiu per la gestione della discarica non avendo la stessa società ottemperato a quanto prescritto nel precedente atto di diffida e di sospensione. Quindi la discarica è chiusa da tempo, lì non può entrare neanche un sacchetto vuoto. Adesso, dopo tre anni, iniziano i lavori del piano di caratterizzazione che altro non è la verifica del danno. A cosa assistiamo invece? Ai soliti toni trionfalistici e alla velate dichiarazioni che lasciano intendere la possibilità della riapertura della discarica stessa, sia nelle parole del sindaco che dell’amministratore Amiu, ing. Guadagnolo. E’ bene ricordare che l’ordinanza del sindaco parla di chiusura definitiva, quella che noi richiediamo. Inoltre In data 7 aprile 2016 Amiu presentava al Servizio Rischio Industriale della Regione il progetto definitivo relativo agli “interventi finalizzati alla chiusura definitiva dell’impianto di discarica e installazioni tecnologiche necessarie alla fase di post gestione della discarica sita in Trani – Loc. Puro Vecchio. Quindi, in sostanza, Amiu chiede la chiusura definitiva e, nel contempo, si mostra possibilista sulla sua riapertura. Tutto questo senza ancora conoscere quanto realmente accaduto alla discarica”.

Sull’amianto il comitato “Ambiente è Salute” vorrebbe conoscere a che punto è la questione Supercinema, mentre sull’avvio della raccolta differenziata segnala che Trani è il fanalino di coda della Puglia. “Dovremmo tornare al 2013, quando Di Gregorio con forza diceva che la raccolta differenziata va fatta per legge. Siamo nel 2018, nel frattempo è cambiata la legge o è cambiato Di Gregorio?”. Sulla strategia rifiuti zero, Scaringi osserva che “è rimasta sulla carta e per coerenza la delibera del Consiglio comunale dovrebbe essere annullata”, mentre sulla commissione sanitaria sottolinea che “lo abbiamo chiesto da tempo, ma non hanno voluto ascoltare, ci chiediamo perché, ci chiediamo quali ostacoli insormontabili ci siano”.

A chiusura della manifestazione, Scaringi ha ribadito che il comitato resta in attesa di conoscere quanto prima la data in cui “una nostra rappresentanza potrà effettuare il sopralluogo presso la discarica comunale, nonché essere presente ai prelievi per le analisi, come richiesta in data 15 gennaio”. Infine ha rivolto pubblicamente all’amministrazione le seguenti domande: “Perché Arpa non ha mai pubblicato i dati del pozzo P6V nel 2017? Perché il capping copre solo parte dei rifiuti e perché è provvisorio? Per ottenere il finanziamento regionale è obbligatoria l’ultimazione della caratterizzazione? La vasca di fondo cava sarà il futuro lotto 4?

La prossima iniziativa del comitato è in programma martedì 23 gennaio, alle ore 18.30, presso l’auditorium San Luigi, una conferenza dal titolo “Discariche, fumi e percolato. Quale futuro possibile”, con la partecipazione di Paul Connett, professore emerito di chimica e tossicologia presso la St. Lawrence University e fondatore della Strategia Rifiuti Zero.

lunedì 22 Gennaio 2018

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