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HumansfromTrani. #7Luigi: “Ognuno intraprenda la strada giusta per fuoriuscire dalla propria culla”

La Redazione
Luigi Mascolo
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1) La paura più grande quando hai lasciato Trani la prima volta?

La mia partenza risale ad alcuni anni fa. Finito il Liceo volevo iscrivermi ad Ingegneria Aerospaziale, e la scelta migliore sembrava essere Torino. Non ho provato particolare timore, probabilmente perché l’entusiasmo di “vivere da solo” per la prima volta copriva le altre emozioni. Ma ammetto che i giorni prima della partenza siano stati particolarmente intensi. Della serie, «se questo “grande” passo non dovesse dare i risultati sperati, avrei lasciato la mia città per nulla». Ovviamente, questi miei sentimenti sono cambiati nell’arco di poche settimane: a pari passo cresceva la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta e la paura di troncare con le mie radici. Ancora oggi, a distanza di anni e di chilometri, accenno un sorriso quando “sento” il filo che mi lega a Trani (sì, esiste).

n2) Cosa ti rende felice lì dove sei e cosa ti rende felice quando torni qui?

Ora sono in America e sto svolgendo un progetto di ricerca, praticamente un piccolo tassello del mio grande sogno. Mi rende felice contribuire, anche se in minima parte, a qualcosa che può avere riscontri un po’ per tutti, e mi piace molto che i miei colleghi (italiani e non, anche se devo ammettere che la percentuale di italiani è molto alta) siano appassionati in ugual modo e condividano i loro progressi. Alcuni valori italiani qui mancano ad essere onesto, ma sono certo che in questo preciso istante un americano sta raccontando lo stesso a parti invertite (sul cibo, comunque, non c’è storia). Però, Trani è casa: ogni sorriso di un amico che non vedi da tempo, ogni panorama, ogni routine che accade spontaneamente anche dopo dieci anni come se non fosse passato un solo giorno, ha un altro valore. E sono proprio queste piccole cose che mi rendono ancora oggi, a distanza di anni, entusiasta di tornare.

n3) Cosa ti manca di più e cosa ami del luogo in cui luogo in cui ti trovi?

Il clima e il modo di vivere, con ambivalenza. Trani è notoriamente una “città slow”, incorniciata nel nostro Sud che ha questo stile di vita alla base delle giornate. Si sanno apprezzare le piccole cose e ci si gusta ogni momento, molto più che in tanti altri posti nel mondo. Qui è tutto più movimentato, a volte si fanno gli straordinari per completare un certo lavoro in tempo, ma l’ambiente è così produttivo che questo atteggiamento è spontaneo, voluto e condiviso da tutti. Diciamo che ci si abitua con piacere, con qualche “ma”: ad esempio -per quanto possa sembrare assurdo da dire- mi manca camminare. Quella camminata tranquilla che non cambia a seconda che si stia andando a lavoro o a trovare un amico. Devo ancora decidere se queste sfumature mancanti siano essenziali o meno per me, per il momento prendo atto e seguo il “whatever works” di Woody Allen.

4) Cosa pensi di poter dire a chi sta per lasciare Trani per qualche motivo?

Consiglio di affidarsi al proprio istinto e alle proprie sensazioni. All’età in cui spesso ci si trasferisce dalla propria città si ha timore di perdere tante cose, fra cui famiglia e amicizie: ogni legame vero perdura ovunque ci si trovi nel mondo, a mio parere. E per legame vero intendo anche quello con la propria cultura, specialmente quando si oltrepassa senza accorgersene il sottile limite temporale fra vacanza (settimane) e trasferimento (mesi) in un posto nuovo. Con un pizzico di retorica, diceva Tsiolkowski “La Terra è la culla dell’umanità, ma non si può vivere per sempre in una culla”. Fatte le dovute analogie, che ognuno intraprenda la strada che personalmente gli sembra più giusta per fuoriuscire dalla propria culla, senza confrontare “le culle degli altri”. E, aggiungo, un detto del posto (California) che apprezzo molto è “vai sempre fuori dalla tua comfort zone, ma tienila d’occhio”.

5) Cosa potrebbe spingerti a tornare?

In questo momento la mia vita sta assumendo sfumature più lavorative, quindi mi sento di rispondere “se potessi svolgere i ruoli che competono alla mia specializzazione nella mia Trani”. Però, fra un anno potrei rispondere altro, e dopo altro ancora. Così come un anno fa non avrei mai creduto di trasferirmi in America, e al Liceo mai avrei pensato di andar via da Trani. Così è la vita, credo. Ho la fortuna di non pensare mai di aver raggiunto del tutto un obiettivo, quindi non pongo dei paletti al futuro. L’unica cosa certa è che la mia passione specifica vive in un contesto che è estremamente localizzato in pochi posti nel mondo, e non nego di essere al “giro di boa”, un po’ timoroso, mentre mi chiedo dove sarò un giorno. Stabilmente, dico.

n6) Che idea ti sei fatto della tua città d’origine, ora che sei lontano?

Ecco, questa è una bella domanda. Mi sento tendente al “vecchiarello” quando parlo di ciò, perchè Trani è per me un po’ come quel cuginetto che vedi una volta all’anno: è sempre magnifico incontrarsi ma, poi, serve un po’ di tempo per notare e assimilare i suoi cambiamenti avvenuti in poco tempo. Ci sono alcune cose che apprezzo molto ed altre che devo ancora accettare. Diciamo che globalmente ho un’idea positiva, anche un po’ colorata dall’affetto per Trani. Ho visto personalmente numerosi posti ri-valorizzati, ma leggo e ascolto racconti di altri che hanno avuto il loro periodo glorioso e poi si sono spenti. So che lo sport tranese sta facendo passi da gigante (anche durante il periodo liceale ho potuto constatare che Trani sforna di anno in anno eccellenze nelle varie discipline agonistiche). Torno troppo poco, però, per poter parlare con cognizione delle cose che pare non vadano al meglio, e quindi non lo farò. Facciamo così: ora che ho questa domanda in testa, la prossima volta che “scendo giù” guarderò tutto con più attenzione.

Luigi è “research intern” al Jet Propulsion Laboratory della NASA (ambito robotica spaziale), mentre prima si occupava di astrodinamica.


HumansFromTrani – Il futuro passa anche da chi ha lasciato questa terra. Per poco, per molto, per sempre. Da chi tornerà con competenze diverse, da chi la guarderà da lontano ma saprà sempre da dove è partito. Sulla scorta del progetto famoso in tutto il mondo, HumansOfNewYork, e anticipando la pagina “People from Trani” di Wikipedia abbiamo posto 6 domande (sempre le stesse) a decine di tranesi emigrati nei luoghi più disparati. Se volete segnalarci persone da intervistare e contattare scriveteci su Facebook o alla nostra mail: redazione@tranilive.it

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domenica 17 Dicembre 2017

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