1) La paura più grande quando hai lasciato Trani la prima volta?
Quando si lascia la propria città le paure sono tante. A partire dalle più semplici e pratiche quali chiedersi se si sarà capaci di preparare i pasti o fare il bucato in autonomia, fino ad arrivare a farsi molte domande sulla propria capacità di riuscire a trovare nuove amicizie e nuovi affetti nel luogo di destinazione. Personalmente la mia più grande paura è stata quella di poter disattendere tutte le aspettative riposte in me, a fronte del grande investimento che stavo facendo in quel momento.
2) Cosa ti rende felice lì dove sei e cosa ti rende felice quando torni qui?
Ciò che mi rende felice qui sono le nuove amicizie che nel corso degli anni sono riuscito a crearmi, la consapevolezza di aver raggiunto tutti gli obiettivi che mi sono prefissato fino ad ora e la voglia di impegnarmi per poter assecondare le mie ambizioni. Indubbiamente, ciò che mi rende più felice al ritorno è la possibilità di incontrare la mia famiglia e tutti gli amici “storici”, e poi diciamocelo chiaramente, anche i panzerotti, patate riso e cozze, la focaccia…..
3) Cosa ti manca di più e cosa ami del luogo in cui ti trovi?
Come già detto precedentemente, ciò che mi manca di più sono tutti gli affetti. A mancarmi è anche il profumo del mare e la bellezza di passeggiare nel centro storico. Qui dove mi trovo amo il fatto di poter coltivare le mie passioni più facilmente, nonostante il grande lato negativo di vivere perennemente nel caos e con dimensioni meno a misura d’uomo, qui è più facile partecipare a eventi, concerti o mostre di rilievo ed è difficile annoiarsi per via delle mille attività che ci sono da fare.
4) Cosa pensi di poter dire a chi sta per lasciare Trani per qualche motivo?
Che è fondamentale ponderare bene la scelta e non andare via a tutti i costi. Quando si è davvero sicuri del perché si vuole andare via e di quali siano i propri obiettivi, solo allora si potrà agevolmente superare il periodo di smarrimento iniziale che quasi sicuramente arriverà.
5) Cosa potrebbe spingerti a tornare?
Domanda difficile, credo tornerei solo se sentissi una forte necessità di tornare nella mia città per motivi personali o lavorativi. Ma ho lavorato tanto per crearmi i miei spazi qui dove sono, sono a mio agio nella città in cui vivo e al momento tornare non è un’alternativa che ho preso in considerazione in maniera concreta. Magari un giorno…
6) Che idea ti sei fatto della tua città d’origine, ora che sei lontano/a?
Trani è una città bellissima, apprezzata da tutti quelli che hanno la fortuna e il privilegio di visitarla. Le reazioni degli amici che ho ospitato in questi anni mi hanno fatto capire quanto è ritenuto bello quello che per noi delle volte risulta scontato. Da “esterno” mi permetto di dire che se si riuscissero a superare i problemi più importanti e a sviluppare alcuni settori, in particolare quello turistico, la nostra città avrebbe una crescita importantissima. E io ci spero ogni giorno.
Giuseppe Amoruso ha lasciato Trani a 19 anni subito dopo il diploma per poter studiare a Milano.nDurante il periodo di studio ha anche avuto l’opportunità di vivere un anno innSvezia e un anno in Olanda. Dopo la laurea ha deciso di ritornare a Milano dovenormai lavora da circa 2 anni come Consulente Aziendale.
HumansFromTrani – Il futuro passa anche da chi ha lasciato questa terra. Per poco, per molto, per sempre. Da chi tornerà con competenze diverse, da chi la guarderà da lontano ma saprà sempre da dove è partito. Sulla scorta del progetto famoso in tutto il mondo, HumansOfNewYork, e anticipando la pagina “People from Trani” di Wikipedia abbiamo posto 6 domande (sempre le stesse) a decine di tranesi emigrati nei luoghi più disparati. Se volete segnalarci persone da intervistare e contattare scriveteci su Facebook o alla nostra mail: redazione@tranilive.it
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