Una lettrice del nostro portale ci ha inoltrato una foto-segnalazione dal centro di Trani, più precisamente da via delle Crociate. Oggetto della segnalazione sono le crepe della facciata del Supercinema, un luogo che ha fatto la storia di Trani e che sino a 5-6 anni fa ha spinto cittadini ed associazioni a chiedere al Comune di evitarne l’abbattimento con la petizione “Salviamo il Supercinema”.
La struttura, chiusa da ormai 9 anni, mostra naturali segni di cedimento che, se dovessero peggiorare, nessun vincolo architettonico potrebbe salvare. In particolare, nello scatto inviatoci dalla lettrice, si cerca di porre in evidenza la pericolosità delle tre crepe verticali sulla facciata. Una, probabilmente la più “antica”, da qualche tempo ha coinvolto anche il nome del cinema stesso, “vessillo” di un’epoca che fu. Quella a destra della finestra centrale (guardando la facciata frontalmente) è la crepa più grande, altre invece attorniano la finestra a destra.
La prima pietra di questo cinema fu posta a fine 1934, realizzato dai signori Giuseppe Boccasini (rientrato dall’America dove fece fortuna come falegname), Domenico Di Mango (caposquadra alla diga di Assuan sul Nilo che aveva sviluppato una profonda esperienza nell’utilizzo del cemento armato, ancora sconosciuto), Domenico Persano (latifondista di origini leccesi) e i coniugi Loreta Laurora e Nicola Guacci (capostazione della nostra città).
I lavori furono diretti dall’ingegner Enrico Bovio (autore dell’idea di “Città giardino” in zona Colonna) che fece costruire ben tre rifugi antiaerei all’interno della struttura. L’inaugurazione si tenne con la proiezione del film L’isola del tesoro di Victor Fleming. Oggi, quel tesoro, sembra sgretolarsi sotto i nostri occhi.