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Guardare Trani oltre la “Ciberia”: la lettera di Mauro Spallucci

La Redazione
Cattedrale di Trani
"Si invita, pertanto, al rispetto della verità che diventa capace di libertà, rispetto e costruzione di una comunità e una città migliore per tutti"
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«La fama odierna di Trani è la “ciberia”? » Comincia così l’intervento di Mauro Spallucci, fondatore Omi Trani.

«Eppure l’enogastronomia è settore che tira la volata del turismo, perciò merita rispetto ed un’attenta considerazione da parte di tutti, compresi i politici locali. Per cui bisognerebbe “metterci le mani” per riordinare anche nell’interesse degli stessi operatori oltre che turisti, soprattutto stranieri».

«Dare un ordine, delle regole, dei seri indirizzi che siano capaci di tenere insieme ristoranti, osterie, trattorie, agriturismi, pizzerie, pub con prezzi, buon gusto, chef, locali stellati, rischio d’impresa e lavoratori. – continua Mauro Spallucci – Per evitare che molto spesso l’unica differenza non è il menù ma l’ambiente. Per evitare che si spendano cifre sproporzionate anche in trattorie o luoghi che poco “raccontano” dei prodotti tipici della città, incapaci di dare consigli e di abbinare vini a pietanze».

«Magari senza un’adeguata cultura dell’accoglienza che ci si aspetta da un ristorante nel quale il menù sa spaziare verso una cucina più ampia, dove talvolta il pesce fa la differenza. Dove non sono diversi soltanto i prezzi, ma anche i prodotti e le materie prime che ci si aspetta. Per non parlare dei nuovi locali alla moda che stanno andando forte. Veri e propri negozi che magari estendono alla preparazione di qualche piatto. Ciberie le chiama qualcuno. Qualcun’altro boutique del gusto.

Comunque si tratta di servire vino a bicchiere in una città dove il vino si produce. Magari vendendo anche vini stranieri.

Quindi necessita oggi una maggiore chiarezza dell’offerta nel rispetto del territorio, del bene comune condiviso.

Produttori, cittadini, consumatori, turisti, bellezza del paesaggio, regole condivise.

Per costruire accoglienza, ristorazione, turismo di domani?

Che ne pensano i nostri politici (a patto che non si considera il tutto un grande “magna magna”)? Per proteggere il bene comune cittadino è necessario parlarci onestamente, rispettando verità ed intelligenza di tutti. Per proteggerci dai molti venditori di illusioni. Poiché tutti oggi sappiamo che il primo strumento delle classi dominanti di ogni tempo di crisi è l’ideologia. Prima della forza, prima del denaro, prima del potere politico chi gestisce “veramente” il potere produce ideologie, pensieri dominanti e mode, erigendo un sistema di propaganda capillare.

Più grande e grave è la crisi, più essenziale diventa lo strumento ideologico. Si invita, pertanto, al rispetto della verità – che magari farà anche soffrire – ma che diventa capace di libertà, rispetto e costruzione di una comunità e una città migliore per tutti.

Trani del domani. Perché è talmente forte il bisogno di tanti cittadini di vedere ciò che ci aspettiamo dalla Trani che la storia ci ha consegnato che vorremmo evitare che la città si possa trasmettere ai posteri come un “grande magna magna”. Per costruire oltre l’attuale situazione, la Trani Mediterranea. Oltre il disastro di cui molti sono dei buoni commentatori, critici, fotografi».

domenica 28 Maggio 2017

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