Christian Di Filippo, 24 anni, è un giovane attore tranese che in questi giorni è entrato nelle case di tutti gli italiani, grazie allo spot pubblicitario di un noto fast food.
nn
Quando nasce la tua passione per il teatro?
nn
Nasco in una famiglia molto semplice, composta da tre figli, con la fortuna di recitare tutti almeno una volta nella nostra vita. Grazie a mio papà (Giulio Di Filippo, ndr), grande stimatore del teatro dialettale (e non solo), in casa si mangia pane ed Eduardo. Mia mamma dopo l'unica apparizione in una commedia in vernacolo ha smesso, continuando comunque ad apprezzare i nostri sforzi e sostenendoci. Mia sorella, anche lei solo una volta in scena, ha preferito "dirottare" la creatività in altri ambiti, invece i tre maschi di casa di Filippo hanno deciso di dedicarsi a tempo pieno a questa passione: mio padre continua a cavalcare i palchi del teatro amatoriale in maniera sublime, mio fratello Pasquale dopo il Piccolo di Milano e una lunga attraversata di lavori con i più grandi registi del teatro italiano nazionale (uno di questi Luca Ronconi, tanto per citarne uno) resta uno fra gli attori più conosciuti nel circuito teatrale e poi ci sono io che ho avuto la fortuna di iniziare ad imparare da due maestri che avevo praticamente in casa. Abbiamo collaborato anche con Marco Pilone che ci ha aiutati a scoprire la nostra strada, tenendoci coi piedi per terra, e mostrandoci fin da subito quali sono le difficoltà che si possono incontrare lungo un cammino non facile, che non è successo e soldi.
nn
Quali sono stati i tuoi studi?
nn
Ho studiato al Liceo Classico “F. De Sanctis” di Trani, e anche lì scoprivo pian piano cose sempre più interessanti del teatro con i vari laboratori che la scuola organizzava. Dopo il liceo sono entrato allo Stabile di Torino, dopo una selezione molto dura, eravamo solo una classe di diciotto elementi, ma la soddisfazione di formarsi in quell'Accademia è stata grandissima. Oltre a tecnica attoriale, abbiamo appreso molto dai maestri che passavano da lì, da Alessio Maria Romano che mi ha cambiato la vita, a Valter Malosti padre artistico di grande levatura teatrale, passando per Antonio Latella, Valerio Binasco, Carmelo Rifici, Michela Cescon ecc… Anche se, a dirla tutta, imparavo molto guardando i miei compagni di classe! Attori di una forza e grinta pazzesca.
nn
La tua prima volta su un palcoscenico.
nn
La mia prima volta è stata quando avevo 8-9 anni in una commedia in vernacolo scritta da mio padre. Il testo parlava della strada in cui lui era nato e il mio ruolo, quello di suo figlio tra l'altro, era un po' quello che poteva essere lui a quell'età, in quel quartiere di Trani vecchia: non potevo recitare male, altrimenti avrei deluso un'intera generazione di amatori.
nn
Quando sali su un palco, ti ispiri a qualcuno?
nn
Quando recito non mi ispiro a nessuno, cerco di portarmi la pelle a casa e di raccontare storie. Di attori bravi ce ne sono tantissimi, ma in scena dobbiamo solo pensare di metterci al servizio di un personaggio e di un testo.
nn
Il tuo sogno nel cassetto e i prossimi progetti, se puoi parlarcene.
nn
Non ho mai avuto un sogno nel cassetto. Voglio solo essere felice e sereno, voglio la mia famiglia e le persone a cui voglio bene contente. Ho dei progetti in cantiere, ma non posso ancora dire nulla a riguardo.
nn
Ogni giorno ti vediamo in tv, grazie ad uno spot pubblicitario. In questi giorni, Pinuccio ha scritto un post sullo spot e ne ha realizzato una parodia. Cosa ne pensi?
nn
Penso che la parodia sia veramente bella! Pinuccio è un idolo per me. Le cose buone sono due: una è che non mi ha scoperto che sono pugliese, quindi lo studio che ho fatto è servito a qualcosa (anche se parlare in dizione corretta non fa di noi degli attori) e l'altra è che mi sta dando visibilità e di questi tempi non fa mai male.
n