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Nuovo allarme processionaria in zona “Cappuccini”. I consigli

La Redazione
Larve mature di processionaria
Evitare di fermarsi nei pressi di piante sempreverdi che presentano sulla chioma i nidi della processionaria, una matassa di fili di colore bianco visibile ad occhio nudo.
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Da giorni i residenti nella zona della parrocchia Santa Maria delle Grazie denunciano la presenza di "Traumatocampa pytocampa", la famosa "processionaria". Bruchi, di colore bruno-arancione, che danneggiano in maniera evidente le conifere, nutrendosi dei loro aghi, e possono scatenare a persone e animali reazioni allergiche a causa dei micropeli urticanti che presentano sul dorso. Il parroco, don Gaetano Lops, così come già accaduto in passato, ha fatto richiesta per un intervento di bonifica dai primi giorni di febbraio ma ad oggi non c'è stato alcun intervento.

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In questo periodo le larve mature abbandonano le piante ospiti e si dirigono "in processione" verso un luogo in cui interrarsi. Prima che la situazione venga risolta pubblichiamo alcuni consigli solitamente diffusi dalle Asl.

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1) Chi frequenta aree verdi dovrà controllare che siano libere dall'insetto e, soprattutto, evitare di fermarsi nei pressi di piante sempreverdi che presentano sulla chioma i nidi della processionaria, una matassa di fili di colore bianco visibile ad occhio nudo.

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2) E’ necessario evitare in qualsiasi modo il contatto, soprattutto per i bambini e per gli animali domestici, per questi ultimi l’inalazione o l’ingestione dell’insetto può persino essere letale.

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3) Nell’uomo, la dermatite è la forma più frequente di reazione. In questi casi è utile intervenire con ghiaccio, con un antistaminico o con l'applicazione di creme a base di sostanze antistaminiche e/o cortisoniche.

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4) Nelle aree private la verifica deve essere effettuata dal proprietario, tramite ditte specializzate e operare la bonifica delle piante infestate. Per la lotta alla processionaria occorre intervenire in diversi momenti dell'anno: in pieno inverno, laddove tecnicamente possibile, tagliando e bruciando i nidi larvali, adottando cautela e adeguate misure protettive personali.

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Poiché il taglio non abbatte completamente l'infestazione, a fine estate, verso la metà di settembre, bisogna effettuare ripetuti trattamenti alla chioma degli alberi con preparati microbiologici. Mezzi complementari di contrasto sono costituiti, inoltre, dalle trappole a feromoni sessuali per la cattura dei maschi adulti. Evitare il "fai da te". 

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venerdì 24 Febbraio 2017

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