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23 maggio: Memoria della strage di Capaci. Lettera di alcuni cittadini contro i fuochi d’artificio

La Redazione
I Caduti nella Strage di Capaci: murale di una scuola barese
"Doveva essere un giorno di riflessione per tutti da vivere con sobrietà e compostezza invece, stamattina intorno alle otto si è sentita in città l'esplosione di pirotecnici, che non poteva essere più sconveniente"
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"Oggi 23 maggio 2022 ricorre il trentesimo anniversario della strage di Capaci nella quale perirono Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e la scorta che li accompagnava a Palermo in un tardo pomeriggio di sabato per trascorrere un fine settimana, di relax speravano, con le loro famiglie. Invece la perfida follia dei mafiosi aveva deciso che quel giorno dovevano morire! L’anniversario del 23 maggio 1992 non poteva passare in sordina perché i media nazionali e locali avevano già rispolverato, se ce ne fosse stato bisogno, la memoria civile sul sacrificio di quegli eroi nazionali ai quali viene aggiunto anche il nome di Paolo Borsellino che morirà con la sua scorta solo 57 giorni dopo ad opera degli stessi criminali".

Questo l'incipit della lettera scritta e firmata da alcuni cittadini tranesi, "Doveva essere un giorno di riflessione per tutti da vivere con sobrietà e compostezza, magari impegnandoci a non mancare a eventi e manifestazioni a sostegno della lotta alle mafie per onorare la memoria e l’opera di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e delle altre vittime: ogni altra manifestazione festosa non poteva essere più inopportuna in questo giorno. Invece, stamattina intorno alle otto si è sentita in città l’esplosione di pirotecnici, che non poteva essere più sconveniente per qualsiasi altra ricorrenza. Non staremo a parlare ancora una volta degli aspetti ambientali e sociologici dei pirotecnici già trattati in altre occasioni, ma quelle esplosioni con le quali si vuole festeggiare qualcosa o qualcuno evocano quelle disumane della strage di Capaci e delle guerre in Ucraina, in Etiopia, in Myanmar, in Afghanistan e ovunque vi sia guerra".

La lettera è firmata da Antonio Carrabba, Maria Grazia Cinquepalmi, Maria Teresa De Vito, Vincenzo Falco, Rita Reggio, Siro Sterpellone e proseguono: "Consapevoli della sensibilità della Curia e in particolare dell’Arcivescovo nell’ascoltare le istanze dei cittadini invitiamo perché raccomandi ai parroci, cappellani e padri spirituali di confraternite di interrompere questa pratica superflua in pieno giorno e sempre nociva per l’ambiente, gli animali e per i beni storici. E infine un appello al nostro Sindaco perché non autorizzi più l’esplosione di pirotecnici nella nostra città; non può essere una attrazione turistica ancora nel terzo millennio una barbara usanza che evoca invece morti, distruzioni e sofferenze".

 

 

 

lunedì 23 Maggio 2022

(modifica il 6 Luglio 2022, 18:28)

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