«Liberi e Uguali è l’unica sinistra di questo Paese, non un pezzettino isolato. Siamo l’unica proposta radicale e credibile che può rovesciare il banco della politica. Chi si candida oggi deve fare i conti con un atto di accusa pubblico che giudica la politica odiosa e ridicola. Allora bisogna ripartire da qui, dal racconto di quello che oggi è l’Italia: un Paese di precari, di giovani in fuga, di 12 milioni di persone che non hanno soldi sufficienti per curarsi, di 1 milione e 400 mila adolescenti che vivono al di sotto della povertà e che, quindi, non vanno a scuola, non possono comprare un libro. Tradotto: che sono invisibili. Ma siamo soprattutto un Paese di diseguali, perché non tutti hanno possibilità di accedere ai diritti universali. Ci sono interessi che vanno difesi e che non stati tutelati, perché non siamo tutti uguali. Invece in questi anni non hanno fatto che distribuire bonus a tutti e tutte, fino ad arrivare al paradosso di eliminare la tassa sulla prima casa a prescindere dal reddito».
Sono queste le dichiarazioni della parlamentare uscente e ricandidata di Liberi e Uguali, Annalisa Pannarale, durante l’evento di apertura della campagna elettorale nell’auditorium San Luigi di Trani.con la candidata tranese Lucia De Mari. «In questi anni ci hanno sottomessi alla politica dello “stringere la cinghia”, ma è una grande bugia. In 5 anni da parlamentare ho visto quante possibilità ci sono per cambiare questo Paese. L’ho visto quando, copertura finaziaria alla mano, hanno bocciato tutte le nostre proposte per aumentare lo stipendio dei docenti, per assumere i ricercatori negli enti di ricerca, per stabilizzare i precari dalla scuola. Il punto non sono le risorse, ma l’idea di Paese e le priorità nuove che scegli. Nell’idea di Paese di Liberi e Uguali l’università è libera e finanziata, il lavoro è remunerato, il territorio riqualificato, la scuola un diritto di tutti e tutte. Siamo l’unica strada di sinistra percorribile».